Cos’è il computer neuromorfico
Gli scienziati lavorano tutto l’anno per cercare di migliorare la vita quotidiana, la scienza, le cure mediche per mezzo dell’evoluzione scientifica. C’è però un elemento, un fenomeno particolare che da sempre interessa ed ispira la scienza più di ogni altra cosa: il corpo umano.
Il nostro cervello, soprattutto, è una macchina perfetta, una macchina dell’efficienza sublime che riesce ad elaborare informazioni rapidissime e precise, grazie alla presenza di miliardi di neuroni fra loro collegati dalle sinapsi.
Un cervello è l’esempio di macchina perfetta, forse non possibile da riprodurre nella sua precisione, ma comunque un ottimo spunto e punto di partenza per l’evoluzione tecnologica. Come quella del computer neuromorfico elaborato dai ricercatori del MIT, che sono riusciti a creare un micro chip con sinapsi artificiali che ricordano molto quelle che collegano i neuroni umani.
Un chip più piccolo di un’unghia che potrebbe contenere la stessa potenza di un super computer, per uno studio che è stato pubblicato su Nature Materials e che stupisce e non poco. Già, perché questa sorta di sinapsi artificiale sfrutta proprio il funzionamento del cervello umano come modello e potrebbe dare risultati straordinari, ad esempio nel campo dell’intelligenza artificiale.
Cosa sono i chip neuromorfici
Per chip neuromorfici si intendono dei processori che posseggono una struttura esplicitamente ispirata ai neuroni. Essi scambiano segnali in modo simile a quanto fanno i neuroni umani per mezzo delle sinapsi: si tratta quindi della base sulla quale forse si fonderà un software di apprendimento maggiormente rapido e naturale di quelli presenti sul mercato oggi giorno.
I chip neuromorfici possono essere utili, ad esempio, per creare una intelligenza artificiale migliore, sempre più simile a quella dell’uomo. I computer classici che noi usiamo si limitano a fare calcoli e rispondere ad input ma sono del tutto privi di capacità di adattamento o di elaborazione, contrariamente a quanto fa un cervello umano.
Lo scopo delle ricerche è proprio quello di aumentare la qualità e l’intuizione dei chip neuromorfici per poter migliorare anche l’intelligenza artificiale. Non è semplice, ma questi chip sono un primo ed importante passo avanti e sono stati elaborati proprio prendendo spunto dalla macchina perfetta: il cervello umano ed i neuroni, il loro modo di interagire e comunicare.
Ovviamente costruire dei chip neuromorfici è estremamente complesso, specialmente ricostruire le sinapsi a livello di hardware è una bella sfida anche se non impossibile, ma solo difficile.
I ricercatori del MIT hanno cercato di optare per materiali sempre migliori per ricreare il più fedelmente possibile la struttura delle sinapsi per cercare di riprodurre la connessione presente fra i neuroni e gli impulsi elettrici.
Intel ha presentato di recente un progetto su , chiamato Loihi, in grado di imitare il cervello umano, sempre allo scopo di migliorare l’intelligenza artificiale. Ora il mondo scientifico ed accademico è entusiasta e si mette al lavoro su questi progetti sperimentali che mirano a ricreare una vera e propria intelligenza artificiale che possa avvicinarsi sempre di più a quella macchina perfetta che è l’essere umano.