Che cos’è l’outbound marketing? Attività e importanza
Si parla di outbound marketing quando si vuole definire il marketing tradizionale, al centro della strategia di aziende per i prodotti e servizi utilizzando un approccio classico.
Gli esperti lo identificano anche come interruption marketing – che si oppone completamente alle altre strategie in essere. Proviamo a fare chiarezza insieme?
Che cos’è l’outbound marketing?
La definizione di marketing tradizionale si pone su una serie di attività che comprendono le forme classiche della pubblicità, tra promozioni e vendite che interagiscono con l’utente – a differenza dell’inbound marketing, sulla quale occorre fare chiarezza se si desidera avere successo con il proprio brand.
Al centro dell’outbound marketing ci sono, come anticipato, una serie di strategie che riguardano prodotti e servizi a disposizione del cliente finale e potenziale tale. Purtroppo, alcune definizioni di questa tipologia di marketing tradizionale, mettono l’accento solo sul prodotto lasciando il cliente al margine come se non fosse importante. In realtà, deve esserci un equilibrio di tutte le azioni per risaltare il prodotto rispondendo alle esigenze di un cliente. L’utente finale, colui che compra per intenderci, resta sempre uno degli elementi chiave per lo scambio e nessuna azienda potrebbe esistere senza considerarlo al meglio.
Un modo non corretto di fare marketing tradizionale è il pensare che non sia importante, non impostare delle pubblicità mirate e dare poca attenzione ai dettagli. Rivolgersi agli esperti può dare all’azienda non solo una visione ampia del business, ma anche strumenti per aumentarlo insieme al parco clienti. Tutte le attività in uscita – outbound – verso il consumatore sono molto importanti e fanno parte delle strategie da mettere in atto giorno dopo giorno.
Per mettere l’accento su questo tipo di strategia di marketing, si può confermare che sia basato sul push marketing andando a spingere le attività di vendita, comunicazione e promozione verso l’interlocutore interrompendolo. Interrompere significa catturare l’attenzione del cliente o potenziale tale, mentre sta svolgendo altre attività durante il giorno.
Con l’outbound marketing non “si chiede permesso” e non si bussa alla porta desiderando attenzione, mentre il cliente si intrattiene alimentando la sua curiosità su un certo prodotto o servizio. Non si rischia di disturbare e stranire l’interlocutore con questa modalità? È un rischio che una azienda può correre, ma solo se la strategia di marketing è studiata nei minimi particolari.
Questo significa che, se fatto nel migliore dei modi, la strategia di marketing in uscita può dare i suoi frutti.
Perché l’outbound marketing è utile?
L’outbound marketing non ha solo aspetti negativi o che sia da escludere completamente come strategia. Come ampiamente argomentato, racchiude una serie di strumenti diretti che coinvolgono l’utente con un approccio particolare e tradizionale.
Gli obiettivi sono sempre gli stessi ovvero arrivare al cliente e proporre un prodotto di vendita straordinario, che possa rispondere alle sue esigenze in toto. Non solo, la pubblicizzazione di questo prodotto/servizio deve essere completa e fare in modo che l’utente non abbia bisogno di cercare informazioni altrove.
L’outbound marketing, in conclusione, serve a tutte le aziende per aprire il primo contatto diretto aprendo la porta ad una conversazione futura con potenziali clienti o già acquisiti (per il lancio di un nuovo prodotto).